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Artroscopia di anca

Cos’è l’Artroscopia di Anca?

L’artroscopia di anca è una procedura chirurgica che rientra nel gruppo delle tecniche mini-invasive. Si utilizzano delle piccole incisioni, grandi 3-4 mm, allo scopo di diagnosticare e trattare patologie traumatiche e atraumatiche dell’anca. La procedura è simile a quelle che si utilizza in altre articolazioni, come ad esempio per la spalla e il ginocchio. Una piccola telecamera viene inserita all’interno della articolazione permette al chirurgo di visualizzare la superficie articolare dell’anca. Una seconda incisione o in altri casi una terza, permettono l’inserimento degli strumenti chirurgici dedicati all’interno dell’articolazione.

Nella Clinica Paideia c’è a disposizione dei pazienti un centro di chirurgia mininvasiva protesica dell’anca.

Quali sono i pazienti candidati ad una artroscopia di Anca?

I pazienti candidati ad un intervento artroscopico, sono quelli con dolore inguinale e/o gluteo, limitazione articolare, in cui il trattamento conservativo, medico o fisioterapico, non abbia prodotto benefici sulla sintomatologia dolorosa, o non ci sia una causa organica dimostrabile nelle radiografie standard. Inoltre una sensazione, accompagnata o meno, da dolore, definita di “popping”, “snapping”, o “clunking” a partenza dall’anca e può essere trattata con una procedura artroscopica.

Questi sintomi sopra descritti, possono essere causati da corpi liberi all’interno dell’articolazione, da una lesione del labbro acetabolare (struttura simile al menisco del ginocchio o al cercine glenoideo della spalla), da lesioni del legamento rotondo, da una lesione della cartilagine della testa femorale o della cavità acetabolare, da condizioni infiammatorie. A parte queste condizioni, la patologia per cui più frequentemente si ricorre all’intervento chirurgico è l’impingement femoro-acetabolare, in cui l’aumento dello spessore osseo del collo femorale o del bordo acetabolare provoca un contatto precoce tra le suddette componenti articolari provocando dolore irradiato all’inguine e al gluteo. Il paziente manifesta una particolare limitazione nei movimenti dell’anca ed in particolare in quelli di flessione e intrarotazione. Un accurato esame obiettivo correlato da indagini radiografiche, con particolari proiezioni in anhtero posteriore ed assiale, e una risonanza magnetica, sono di aiuto nel porre una diagnosi di precisione.

I soggetti giovani e sportivi sono quelli che più spesso lamentano dolori inguinali che troppo spesso vengono etichettati come “Pubalgia”. In questi casi una valutazione clinica, strumentale ed infine artroscopica, può limitare, se non impedire, una futura evoluzione artrosica.

Quali sono i risultati della Artroscopia di Anca?

Nei pazienti in cui non sono presenti lesioni della componente cartilaginea, ma presentano alterazioni morfologiche del collo femorale o dell’acetabolo, lesioni del labbro acetabolare, corpi liberi endoarticolari, i risultati sono generalmente eccellenti. In letteratura vengono descritti casi in cui nonostante il trattamento di lesioni del labbro o la rimozione dei corpi liberi, i pazienti non riferiscano miglioramenti sintomatologici o di funzione articolare. Questo avviene quando coesiste una patologia artrosica della articolazione.

Ci sono delle complicanze nella Artroscopia di Anca?

Ci sono poche complicanze associate con l’Artroscopia di Anca. In letteratura vengono riportate complicanze specifiche come: patologie nervose transitorie, lesioni da trazione, e generiche come: embolia polmonare, neuroalgodistrofia (o distrofia simpatico-riflessa – RSD), sanguinamento, infezione, ritardo di guarigione delle ferite chirurgiche cutanee, e i rischi anestesiologici.

Qual’è il tempo di ripresa dopo un intervento di Artroscopia di Anca?

Il tempo di ospedalizzazione è in media di tre giorni. Il paziente viene dimesso con il divieto di carico che può andare da sette giorni ad un mese e mezzo in base alle patologie e alla procedura chirurgica eseguita. Nei casi più lievi il paziente può deambulare con l’aiuto di bastoni canadesi, con un limite di carico imposto dal grado di dolore dell’anca affetta. Poiché come in tutte le procedure artroscopiche si utilizza una soluzione salina per distendere l’articolazione, una quota di dolore legata ad un eventuale stravaso di liquidi, può essere lecito aspettarla. Nel post-operatorio verranno assunti antibiotici, antidolorifici, anticoagulanti e protettori gastrici.

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