Paideia e Centro Mano Roma insieme per la riabilitazione della mano e dell’arto superiore
Nasce a Roma, in Paideia, un centro di Fisioterapia Specialistica in riabilitazione della mano e dell’arto superiore, punto di riferimento per la traumatologia e le patologie legate alla mano, al polso e al gomito.
È l’organo più importante che abbiamo, lo utilizziamo per afferrare gli oggetti, per comunicare, per svolgere attività quotidiane. Elencare tutte le sue funzioni è impossibile ma è sicuramente uno strumento impareggiabile che ci permette di svolgere numerose funzioni, eppure spesso dimentichiamo di prendercene cura. Di cosa parliamo? Della mano.
Il progetto di Paideia e del gruppo Centro Mano Roma è molto ambizioso ed è volto a diventare un punto di riferimento del Centro-Sud Italia per la traumatologia e le patologie legate alla mano, al polso e al gomito.
L’importanza della mano
La mano è un organo di presa altamente differenziato, svolge innumerevoli funzioni, può compiere una grande varietà di movimenti e la sua rappresentazione sulla corteccia cerebrale occupa un’area molta vasta. Vista la sua complessità, la mano che subisce un trauma, un intervento chirurgico oppure che viene colpita da patologie infiammatorie o degenerative, perde le sue funzioni, impedendo così di compiere semplici gesti della vita quotidiana o limitando le attività sportive e lavorative.
In tutti questi casi è necessaria una riabilitazione specifica guidata da un Terapista della Mano qualificato attraverso un approccio EBM (Evidence Based Medicine), che sviluppi un percorso mirato per tornare ad una condizione di completa autonomia ed in assenza di dolore.
Patologie trattate
Affidarsi a dei professionisti è fondamentale per trattare patologie traumatiche, post-chirurgiche, degenerative, reumatologiche e neurologiche. Tra gli esiti delle patologie traumatiche e post-chirurgiche è di estrema rilevanza l’algoneurodistrofia, o malattia di Sudeck. Parliamo di una reazione del corpo, un gonfiore eccessivo a seguito di fratture o interventi della mano o degli arti superiori. Questa malattia si manifesta con dolori o bruciori che possono non essere correlati con il trauma iniziale e che si estendono al di là della zona traumatizzata, motivo per il quale è di primaria importanza che il paziente sia seguito da figure specialistiche con un trattamento multidisciplinare.
Oltre alla riabilitazione per patologie traumatiche e post-chirurgiche, la riabilitazione della mano fa la differenza per le patologie degenerative, neurologiche, reumatologiche e le malformazioni congenite. L’artrosi è la più frequente tra queste patologie ed è caratterizzata dalla lenta e progressiva degenerazione della cartilagine articolare. La rizoartrosi, ossia l’artrosi del pollice, oggi rappresenta una patologia molto diffusa. Il trattamento specialistico di riabilitazione prevede, oltre alla terapia fisica, dei cicli di paraffina terapia e il confezionamento di ortesi o tutori statici su misura per rallentarne la progressione.
Vengono trattate anche patologie neurologiche come la lesione del plesso brachiale (trasmette le informazioni dal sistema nervoso centrale a tutto l’arto superiore) che può avvenire anche per stiramento diretto, lussazione della testa dell’omero o a seguito di traumi complessi.
Per le malformazioni congenite è necessario un percorso pediatrico. Il terapista della mano segue il bambino fino all’età adulta. La terapia passa attraverso una attività ludica dove è necessario, con l’insegnamento di percorsi domiciliari, la collaborazione dei genitori.
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Gli splint e i tutori
I terapisti della mano, oltre al trattamento riabilitativo, confezionano splint su misura. Lo splint è un tutore in materiale termoplastico o in neoprene progettato e realizzato sulla mano del paziente e immediatamente pronto all’uso.
Sono tanti gli scopi del tutore, possono: proteggere un’articolazione o un segmento osseo, sostituendo gesso o stecche; correggere una deformità aiutando il mantenimento dei miglioramenti acquisiti durante la riabilitazione; favorire il recupero del ROM (Range of Motion) nei casi di rigidità articolare o capsulare; migliorare la funzionalità del movimento nelle varie attività della vita quotidiana.
I tutori vengono utilizzati anche per le malformazioni congenite, dando la possibilità di migliorare e stabilizzare il progredire della malformazione o mantenere il risultato post- chirurgico nel percorso di vita del bambino fino all’età adulta.
Per quanto riguarda le patologie neurologiche l’importanza dei tutori funzionali si traduce nella possibilità di poter avere una presa per gli oggetti e quindi migliorare la qualità di vita e stimolare la risoluzione del deficit neurologico.
Buon lavoro alla responsabile, la dott.ssa Sabrina Centaro, al Dott. Flavio Pellizzaro, al Dott. Emilio Laurino e alla Dott.ssa Greta Colaiacovo.
Per maggiori informazioni, approfondimenti e prenotazioni è possibile chiamare il numero 06 330945223.