Colonscopia
La colonscopia consente di esplorare il retto, il colon e l’ileo distale, di visualizzare la mucosa di questi visceri e di valutare la loro elasticità, il loro decorso ed i loro contenuti. Consente di valutare, con visione diretta, eventuali patologie presenti in questi visceri cavi. Consente, inoltre, di effettuare prelievi bioptici per la tipizzazione istopatologica e di effettuare direttamente la terapia, qualora necessiti. Per esempio si possono iniettare medicamenti per arrestare un’emorragia, si può resecare un polipo con elettrobisturi ed ansa diatermica (Polipectomia endoscopica), si può inserire una protesi per correggere una stenosi, si possono legare le emorroidi che rischiano di sanguinare, si possono sclerotizzare altre lesioni sanguinanti.
Per eseguire la colonscopia bisogna essere a digiuno da almeno 8 ore, bisogna aver seguito una dieta priva di scorie nei 5 giorni precedenti l’esame ed aver assunto particolari lassativi osmotici nelle 20 ore precedenti l’esame per il lavaggio del viscere.
L’operatore deve insufflare aria all’interno dell’intestino, il quale è una cavità virtuale e perciò collabita. L’aria servirà a distendere questa cavità e la luce a permettere la visione del suo interno.