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Rinite allergica: curarla per migliorare la qualità di vita

1 Marzo 2021/in Notizie /da Valentina Guglielmelli

A sentire starnutire o tossire oggi ci incute paura e terrore, il pensiero va subito al Covid ma in realtà esistono tante altre patologie legate a questi sintomi. Una di queste è la rinite allergica: un’infiammazione della parte interna del naso causata da una sostanza, detta allergene. La rinite allergica appartiene al gruppo delle malattie atopiche, condizioni molto diffuse soprattutto nei paesi industrializzati. Si stima che la prevalenza mondiale della rinite allergica cronica, si aggiri tra il 10% e il 40% della popolazione generale e sia tendenzialmente in aumento. Sebbene non rappresenti solitamente una patologia grave, il suo impatto sulla qualità della vita e sul rendimento scolastico è molto significativo; inoltre rientra fra le più frequenti cause di assenteismo e presentismo nel mondo del lavoro, costituendo quindi un costo per la società.

La rinite allergica viene oggi suddivisa in intermittente, persistente, lieve e moderata-severa. Questi termini stanno progressivamente sostituendo le vecchie definizioni di rinite allergica stagionale e perenne.

In particolare:
• rinite allergica intermittente: sintomi presenti per meno di quattro giorni a settimana o meno di quattro settimane l’anno;
• rinite allergica persistente: sintomi presenti per più di quattro giorni a settimana e per più di quattro settimane l’anno;
• rinite allergica lieve: assenza di disturbi collegati, come problemi del sonno e interferenza con la vita scolastica, professionale e con le attività quotidiane;
• rinite allergica moderata-severa: disturbi del sonno e/o interferenza con la vita quotidiana.

Ciascun gruppo può essere pensato stagionale (presentazione ciclica, e sono associate ai periodi di fioritura di alcune erbe, alberi o fiori, pollini e muffe) o perenne (presente tutto l’anno, e sono causate da allergeni indoor, come acari della polvere, muffe, peli di animali).

Sintomi
I sintomi più frequenti sono rinorrea acquosa, starnuti, prurito nasale, ostruzione e congestione nasale bilaterale, talvolta iposmia, che compaiono pochi minuti dopo l’esposizione all’allergene. Nel 50-70% dei casi può associarsi congiuntivite, scatenata sia dal contatto diretto dell’allergene con le mucose congiuntivali, che da un riflesso naso-oculare. Talvolta può associarsi una sindrome orale allergica con prurito, formicolio, eritema ed edema del palato molle o della mucosa delle labbra.
La maggior parte delle persone che soffre di rinite allergica ha disturbi lievi che possono essere curati facilmente ed efficacemente. In alcuni casi, però, i disturbi possono essere più gravi e persistenti causando problemi di sonno e interferendo con la vita di tutti i giorni. I disturbi (sintomi) causati dalla rinite allergica possono migliorare con il tempo (quando ciò avviene richiede molti anni) ma è improbabile che scompaiano del tutto.
L’ostruzione nasale è inoltre la principale responsabile delle alterazioni del sonno nel paziente rinitico, spesso affetto da russamento, apnee ostruttive, risvegli notturni, sonnolenza diurna e ridotta performance lavorativa o scolastica.

Diagnosi
La diagnosi di tale patologia inizia con un’accurata anamnesi e in base all’onset, al timing e alla stagionalità della sintomatologia, sarà già possibile orientarsi su un sospetto allergene inalatorio. Sarà utile indagare anche l’esposizione a inalanti sul lavoro o in casa e ricercare una predisposizione ereditaria alle malattie allergiche.
È sempre bene affidarsi a degli specialisti in quanto solo il medico potrà accertare (diagnosticare) la rinite allergica in base ai disturbi (sintomi) presenti e alla storia dello stato di salute della persona e della sua famiglia. Se la causa della rinite allergica è incerta, possono essere prescritti i test allergologici.

Terapia a “gradini”
Nella maggior parte dei casi la terapia ha lo scopo di alleviare i disturbi (sintomi).
L’approccio terapeutico raccomandato è “a gradini”. Gli elementi cardine nella gestione della rinite allergica sono: adeguata informazione del paziente, ridotta esposizione all’allergene, terapia farmacologica (corticosteroidei nasali, raramente per via orale o intramuscolare e solo per periodi brevi, antistaminici di II generazione topici o per via orale, antileucotrieni), e immunoterapia (sublinguale o sottocutanea).
Tutti i pazienti devono essere incoraggiati a ridurre l’esposizione all’allergene specifico e a fattori aggravanti la sintomatologia (fumo di tabacco, inquinamento ambientale, o irritanti chimici) mediante la bonifica degli ambienti domestici e di lavoro.
Il modo migliore per prevenire la rinite allergica è evitare l’allergene che la causa ma non sempre è facile: gli acari della polvere, ad esempio, possono riprodursi anche nella casa più pulita e evitare il contatto con animali domestici può essere difficile, specialmente se appartengono ad amici e parenti.

Per maggiori informazioni chiama il numero 06. 83.600.600

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